Costi smart working: 5 consigli per ridurli al minimo

Conoscere i costi dello smart working è essenziale per sfruttare al massimo i vantaggi di questa modalità. Il taglio di spese quali pranzi e trasferte e la possibilità di organizzarsi in modo più flessibile rappresentano sicuramente punti a favore del lavoro agile. La sostenibilità è d’altronde uno dei motivi per cui lo smart working ha preso piede anche dopo la pandemia da Covid-19. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, vi fa ricorso il 91% delle aziende italiane. Tuttavia, persino tale pratica può rilevarsi onerosa se non correttamente pianificata. La sfida dello smart worker è riuscire a conciliare ergonomia e budget limitato, ottimizzazione dei processi e benessere personale. Sono sufficienti poche accortezze; noi ne abbiamo selezionate cinque.

1. Scegli strumenti low budget

I primi costi dello smart working sono rappresentati dalle tecnologie hardware e software che il libero professionista o il datore di lavoro acquista per supportare l’attività. Si tratta di spese inevitabili che costituiscono un investimento, ma esistono comunque strategie per contenerle. Soprattutto per gli strumenti non specialistici, come i programmi di videoconferenza, cloud storage o gestione quotidiana dell’operatività, non devi necessariamente effettuare una spesa consistente. Infatti, il web offre numerose opzioni a basso costo o anche gratuite, da piani di abbonamento base a offerte esclusive. Si pensi a programmi come Zoom o Teams per i meeting da remoto, o al pacchetto Google Workspace per la produttività e la collaborazione tra i professionisti.

2. Sfrutta sconti e rimborsi

Se sei un lavoratore dipendente o collabori con una società, dovresti sapere che molte aziende offrono sconti per minimizzare i costi dello smart working. Tali costi possono interessare l’acquisto di applicazioni, ma anche di computer, sedie ergonomiche, e altro. Un’altra pratica comune è quella di offrire alle proprie risorse pacchetti di convenzioni, magari in periodi strategici come le feste o la chiusura dell’anno fiscale, o il riconoscimento di rimborsi delle spese sostenute dagli smart worker che può essere prevista dalla contrattazione collettiva di categoria. Mentre predisponi il lavoro da remoto, verifica con il tuo datore di lavoro se esistono opportunità di questo genere.

3. Ottimizza l’utilizzo dei dispositivi

Un’altra tecnica per risparmiare sui costi dello smart working è quella di ottimizzare l’utilizzo dei dispositivi. Per prima cosa, invece di fare nuovi acquisti tecnologici, cerca di sfruttare al meglio gli strumenti che già possiedi. Ad esempio, puoi utilizzare una stampante multifunzione per sostituire diverse periferiche singole, o una docking station per trasformare il tuo pc portatile in una postazione fissa. Valuta anche i vantaggi che la scelta di un dispositivo al posto di un altro ti porterà nel lungo periodo. In particolare, privilegia soluzioni ergonomiche: una postazione di lavoro a misura di persona contrasta affaticamento e problemi di salute legati alla sedentarietà, prevenendo l’acquisto di ulteriori strumenti per il comfort o la spesa per controlli medici.

4. Organizza il tuo tempo

Si dice che il tempo è denaro, e l’applicazione efficace del lavoro da remoto ne è la prova più evidente. In tal senso, il miglior risparmio sui costi dello smart working può non essere immediatamente quantificabile e vedersi sul lungo periodo. Si tratta del risparmio di tempo e di energie, garantito dall’eliminazione del pendolarismo e dalla semplificazione degli incastri tra vita professionale e vita privata. Basti pensare che gran parte dei permessi per malattia riguardano emergenze familiari, stress e stanchezza. Lo smart working offre al professionista un’ottima opportunità per gestire gli impegni in maniera più efficiente e flessibile,. Naturalmente, è fondamentale pianificare le attività, per evitare di ottenere l’effetto contrario, ossia una disponibilità lavorativa senza limiti orari. L’obiettivo, come si diceva, è alimentare tanto la produttività quanto il benessere personale. È così che il risparmio di tempo diventa risparmio di denaro.

5. Attiva soluzioni di risparmio

Anche il mondo del credito al consumo può aiutare ad ammortizzare i costi dello smart working. Esistono infatti numerose forme di finanziamento a breve o lungo termine, pensate proprio per favorire il benessere economico e psicologico dei lavoratori. In questo modo, infatti, il professionista può mettere da parte i propri risparmi, per conservarli e destinarli in futuro all’uso che preferisce.
Un esempio è “Dammi il 5”, la formula di cessione del quinto elaborata da Creditis. Si tratta di un finanziamento in cui la quota da rimborsare (pari al massimo a un quinto di una mensilità di stipendio) è trattenuta direttamente in busta paga dal datore di lavoro. La soluzione interessa lavoratori dipendenti pubblici e privati.
Il prodotto è destinato anche ai pensionati: in quest’ultimo caso, la rata, il cui importo non può superare un quinto della pensione, è trattenuta direttamente dall’ente pensionistico sul cedolino.